Le cisti iridee o uveali possono essere congenite o acquisite. L’eziologia è nella maggior parte dei casi sconosciuta ma, dal momento che frequentemente si riscontrano in soggetti di mezza età o di età avanzata, è probabile che siano per lo più acquisite. Come possibili cause scatenanti sono stati ipotizzati traumi ed uveiti.
Si possono riscontrare sia nel cane che nel gatto.
Si tratta spesso di reperti occasionali e si presentano come formazioni tondeggianti, singole o multiple, marroni o nere. Possono essere mono o bilaterali, libere o mobili in camera anteriore o, meno frequentemente, in camera posteriore.
Le cisti iridee possono collassare e apparire come uno strato di pigmento adeso all’endotelio corneale o alla capsula anteriore del cristallino.
La principale diagnosi differenziale deve esser posta nei confronti del melanoma: le cisti iridee sono mobili, transilluminabili e hanno margini netti. I melanomi si presentano come masse solide non transilluminabili.
In genere non è necessaria una terapia. Qualora le dimensioni delle cisti dovessero aumentare a tal punto da invadere l’asse visivo o venire a contatto con l’endotelio corneale danneggiandolo, è possibile intervenire chirurgicamente . La tecnica più semplice per la rimozione della cisti è l’aspirazione con ago sottile inserito attraverso la zona limbare.
Articolo a cura della Clinica Veterinaria Borgarello
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