Questa patologia si riscontra frequentemente in gattini molto giovani, a seguito di infezioni neonatali da herpesvirus o Chlamidophila, agenti infettivi che provocano malattie congiuntivali prima dell’apertura delle palpebre, che fisiologicamente avviene tra il decimo e il quattordicesimo giorno di vita.
L’infezione da parte di questi agenti patogeni comporta la formazione di fibrina che impedisce la normale apertura delle palpebre, che risultano così unite e saldate. Talvolta si possono riscontrare lievi essudazioni crostose a livello del canto mediale dell’occhio: in questi casi l’intera area bulbare appare aumentata di volume e distesa per la presenza di materiale essudativo all’interno dei fornici.
Le palpebre devono essere aperte chirurgicamente, facendo attenzione a non ledere le strutture sottostanti. Se tale intervento è effettuato in animali di età inferiore ai 10-14 giorni di vita, la produzione lacrimale ed il riflesso dell’ammiccamento saranno inadeguati: si raccomanda perciò di applicare una terapia locale a base di tetracicline e lacrime artificiali.
Articolo a cura della Clinica Veterinaria Borgarello
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