Come vedono i nostri amici a quattro zampe? Percepiscono i colori come l’uomo o hanno una visione esclusivamente in bianco e nero?Cerchiamo di fare un po’ di chiarezza..
Iniziamo con il dire che la visione a colori e diurna dipende da particolari fotorecettori (ovvero componenti della retina che rispondono a stimoli luminosi) denominati coni, mentre la visione notturna e in bianco e nero dipende da altri fotorecettori, i bastoncelli. Esistono inoltre, diversi tipi di coni, ognuno dei quali percepisce un colore specifico. Ad esempio, i topi possiedono soltanto il tipo di coni sensibili al giallo, per cui la loro visione a colori è limitata alla percezione del giallo e delle sue varie sfumature .
Per ciò che riguarda cani e gatti, l’opinione più diffusa ritiene che la loro visione sia limitata al bianco e nero.
In realtà il cane possiede due popolazioni di coni: una consente la visione del blu-violetto, l’altra del giallo. Nel gatto, invece, sono presenti tre popolazioni di coni e questo dovrebbe consentire una percezione più ampia dei colori: il condizionale è dovuto al fatto che tale teoria non è ancora supportata da specifici studi.
Il numero ridotto di coni influisce anche sulla percezione dei “dettagli” : rispetto all'uomo, il cane e il gatto hanno un'acutezza visiva ridotta e ciò significa che per vedere un oggetto in maniera nitida necessitano di essere ad una distanza decisamente inferiore rispetto all'uomo.
Punto forte a loro vantaggio è la capacità di percepire il movimento: riescono ad individuare un oggetto che si muove anche a notevole distanza.
Si ipotizza il fatto che nel corso dell’evoluzione sia nei cani che nei gatti si sia ridotta notevolmente la quantità di coni a favore di un maggiore sviluppo di bastoncelli: basti pensare che la retina umana presenta circa 199.000 coni per mm2 mentre nel gatto sono appena 27.000! Se andiamo però a vedere la quantità di bastoncelli, constatiamo che nell’uomo sono appena 160.000 per mm2 mentre nel gatto sono circa 460.000: ciò che se ne deduce è che nel corso dell’evoluzione la capacità di percepire i colori ha lasciato il posto ad una migliore capacità di visione notturna e di percezione del movimento.
Articolo a cura della Clinica Veterinaria Borgarello
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