In quest'ultimo capitolo dedicato alla proteinuria affrontiamo il discorso della terapia e della gestione del paziente in corso di malattia renale cronica, sospetta o conclamata.
Per facilitare un corretto approccio preventivo e/o terapeutico bisogna innanzitutto cercare di stabilire l'entità e la gravità della nefropatia cronica.
La stadiazione della malattia renale cronica si basa su parametri specifici (azotemia, proteinuria, pressione sanguigna) e sullo stato del soggetto:
- stadio I: soggetti non azotemici, possibile presenza di alterazioni renali (ad esempioun'inadeguata capacità di concentrare le urine, anche per cause extra renali), anormalità rilevate alla palpazione o attraverso la diagnostica per immagini (Rx o ecografia)
- stadio II: lieve grado di azotemia (1.4-2mg/dl nel cane/ 1.6-2.8mg/dl nel gatto) e segni clinici blandi o assenti
- stadio III: medio grado di azotemia (2.1-5mg/dl CN/ 2.9-5mg/dl GT) e presenza di segni clinici sistemici
- stadio IV: grave azotemia (>5mg/dl) e numerosi segni clinici extra renali)
In base alla suddetta classificazione l'approccio alla malattia renale cronica è il seguente:
- monitorare (bassi livelli di proteinuria)- è il primo step consiste nel ripetere periodicamente i test per controllare che non ci siano peggioramenti nel corso del tempo in soggetti con nefropatia subclinica stabilizzata. Rientrano in questa categoria:
- cani e gatti non-azotemici con microalbuminuria persistente
- cani e gatti non-azotemici con proteinuria persistente e valori di PU/CU > 0.5
- investigare (livelli più alti)- eseguire ulteriori o nuovi test al fine di evidenziare una patologia sistemica sottostante (infiammazione, infezione, neoplasia) e/o determinare il grado di evoluzione di una malattia renale. In tal caso siamo di fronte a pazienti:
- non-azotemici con microalbuminuria in aumento
- non-azotemici con proteinuria renale persistente e PU/CU >1
- non-azotemici con microalbuminuria in aumento
- intervenire (livelli ancora maggiori)- impone una prescrizione dietetica appropriata per proteggere il rene e/o l'uso di farmaci per migliorare lo stato del soggetto e ridurre l'evoluzione della nefropatia. Quest'ultimo step è richiesto in:
- cani con malattia renale cronica causante azotemia e PU/CU >0.5
- gatti con malattia renale cronica e PU/CU >0.4
- cani e gatti non-azotemici con PU/CU >2
- cani con malattia renale cronica causante azotemia e PU/CU >0.5
La terapia contro l'insufficienza renale cronica presuppone sia l'utilizzo di farmaci che una dieta controllata: a livello farmacologico l'obbiettivo è quello di “proteggere” il rene, ridurre le cause e gli effetti sistemici e metabolici dovuti alla ridotta capacità di filtrazione del rene) e preservare il più a lungo possibile le porzioni d'organo non ancora danneggiate. A tal fine si ricorre a diverse categorie di farmaci:
- Ace-inibitori, benazepril ed enalapril (per il controllo della pressione sanguigna ai fini di migliorare la capacità filtrativa del rene)
- antiacidi, ranitidina o omeprazolo, e antiemetici, metoclopramide o meropitant o domperidone (per contrastare gli effetti dell'acidosi a livello gastro-enterico),
- citrato di potassio e cloruro (contro l'acidosi metabolica e l'ipocaliemia),
- chelanti del fosforo (contro l'iperfosfatemia)
- calcitriolo, solo nel cane (per un corretto equilibrio calcio /fosforo)
- eritropoietina (contro l'anemia)
Un ruolo altrettanto fondamentale è infine rappresentato dalla dieta che dev'essere costituita da un apporto di proteine controllato e di alta qualità (a tal proposito esistono numerose diete commerciali studiate per soggetti con insufficienza renale cronica) e da un integrazione di acidi grassi omega 3.
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