Al sequestro corneale è spesso associata una reazione infiammatoria granulomatosa, con intensa vascolarizzazione corneale proveniente dal limbo vicino che circonda la porzione di stroma necrotico. L'insorgenza del nigrum è spesso idiopatica ed alcune razze feline, quali il persiano, l'himalaiano e il burmese, sembrano essere predisposte. Non sembrano esistere predisposizioni di sesso o età. Il fatto che razze esoftalmiche siano più comunemente colpite da tale patologia lascia sospettare che fenomeni di lagoftalmo, esposizione corneale ed evaporazione del film lacrimale possano in qualche modo contribuire all'insorgenza del problema. Cause riconosciute come predisponenti sono traumi cronici o ripetuti, come nel caso di difetti palpebrali o ciliari (entropion, trichiasi). Anche ulcere croniche causate da infezione con FHV-1 possono causare insorgenza di sequestro corneale.
Se il tessuto degenerato e necrotico viene circondato da una reazione infiammatoria tipo corpo estraneo, con il tempo esso viene di solito estruso, se non interessa lo stroma a tutto spessore. Tale processo però è molto più lungo rispetto ad una guarigione dopo intervento chirurgico ed andrebbe utilizzato solo nei casi non associati a sintomatologia clinica. Nel caso si adotti una terapia medica, vengono suggeriti antibiotici locali, sostitutivi lacrimali (in particolare a base di acido ialuronico) e frequenti controlli medici.
Un trattamento chirurgico è di solito la scelta consigliata ed una cheratectomia viene utilizzata per l'asportazione della porzione di stroma necrotico, eventualmente associata a procedure chirurgiche protettive (flap di terza palpebra) o di supporto (flap congiuntivale). L'incidenza delle recidive varia dal 12 al 38%: un fattore importante per la prevenzione delle recidive sembra essere la permanenza di neovascolarizzazione corneale a guarigione avvenuta.
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